Con l’approvazione del bilancio di previsione e del Documento Unico di Programmazione 2022-2024 comincia a entrare nel vivo l’azione della nuova Amministrazione guidata da Peppino Maglione. “I mesi passati sono stati duri, di intenso lavoro e poco visibili all’esterno, rimarca l’assessore Sandro Panico. E’ un dato oggettivo. La nuova giunta ha dovuto fare i conti dal primo giorno con il vero grande problema del Comune di Melfi: una macchina amministrativa ridotta allo stremo. Sono attualmente in servizio soltanto 42 dipendenti, compresi vigili ed ex insegnanti, con una previsione di riduzione a 33 unità entro la fine del 2022, a fronte di un fabbisogno che sulla carta dovrebbe superare le 100 unità. Al momento dell’insediamento intere aree erano completamente sguarnite, come quella fondamentale della segreteria generale e programmazione. L’area lavori pubblici, che ha competenze sterminate dall’ambiente ai rifiuti, al cimitero, alle strade, alla pubblica illuminazione, alle reti, dispone del solo responsabile (un ingegnere neoassunto) e di un geometra. Un’altra area fondamentale come i servizi alla cittadinanza, che si occupa di assistenza sociale, cultura, istruzione, mensa, trasporto scolastico ha visto collocare a riposo contemporaneamente la responsabile e il suo vice. Lo stesso avverrà a breve per l’area servizi amministrativi e sviluppo economico e, probabilmente, per l’area urbanistica. L’area vigilanza è diretta da un funzionario proveniente da un’altra regione, con evidenti aspirazioni a riavvicinarsi ai luoghi di residenza. Insomma, una serie di falle e di emergenze anche gravi, su cui la giunta ha attivato l’azione programmatica che già dalla campagna elettorale era stata enunciata come priorità assoluta: un piano assunzionale fondato su una grande stagione di concorsi pubblici. Sono stati consumati in tempi record tutti i necessari passaggi tecnici, dal reclutamento del nuovo segretario generale agli atti di programmazione del personale, fino all’approvazione del regolamento per lo svolgimento dei concorsi. Con l’approvazione del bilancio, prosegue sempre Panico, la macchina è adesso finalmente pronta a partire. L’altra grande priorità per il 2022 è la programmazione degli investimenti. Gli uffici, anche se a ranghi ridotti, sono stati messi sotto pressione per stare al passo con un semestre di fuoco per le candidature ai bandi del PNRR. Il Comune di Melfi ha presentato un programma di opere pubbliche di circa 35 milioni di euro in 5 anni. Di questi, circa 10 milioni sono già stati approvati e il resto è in corso di esame da parte dei vari ministeri. Fiore all’occhiello il progetto sull’ex carcere, candidato a dicembre al bando “Grandi Progetti” del Ministero della Cultura, è stato finanziato per circa 4,5 milioni di euro, entrando nel prestigioso club dei 38 grandi interventi nazionali chiamato “L’Italia che sarà”, insieme a monumenti del calibro del Colosseo, della Basilica di San Marco e del Maxxi, per citarne soltanto alcuni. Il monastero si trasformerà in 5 anni nel MIA, Museo delle Innovazioni e delle Arti: non un museo tradizionale ma un contenitore culturale attivo, con uno sguardo sul futuro, che ha incontrato subito l’interesse anche di prestigiosi partner come la multinazionale di robotica del gruppo Stellantis: COMAU. Su questo investimento l’Amministrazione ha deciso di effettuare il suo primo evento pubblico: un workshop di due giorni aperto a cittadini, investitori, scuole, pubblici amministratori e agenzie culturali, svoltosi qualche settimana fa. Ma sono in programma altri importanti investimenti anche in settori fondamentali come gli asili nido, con due nuovi plessi per ulteriori 85 posti, le nuove scuole con la ricostruzione dei plessi di Cappuccini e San Teodoro. Un altro investimento strategico riguarderà il nuovo sistema di raccolta rifiuti, con isole ecologiche “intelligenti”, capaci di misurare qualità e quantità dei rifiuti conferiti. Proprio sulla tassa rifiuti l’Amministrazione si è trovata ad affrontare un primo grande problema: nel 2021 alcune aziende industriali, tra cui Stellantis, hanno comunicato ingenti riduzioni di superfici tassabili e hanno esercitato l’opzione per il distacco dal servizio pubblico, grazie a una legge introdotta nel 2020. Un vero e proprio “buco” nel gettito di circa un milione di euro, un terzo dell’intero importo della TARI. Un problema noto da maggio 2021 alla precedente Amministrazione, che però non ha fatto assolutamente nulla per rimediare. La giunta Maglione si è quindi trovata costretta ad affrontare una difficile manovra correttiva, per evitare che il problema si ribalti sulle bollette degli altri contribuenti. Una manovra che ha agito su più fronti: una riduzione dell’importo contrattuale con il gestore per 230.000 euro, lo sfoltimento di alcuni costi impropriamente caricati in bolletta per 150.000 euro e, infine, la negoziazione di un contributo regionale straordinario di 300.000 euro. Non basta ancora: in questi giorni sono in corso ulteriori interlocuzioni tra Comune, Regione e rappresentanti industriali al tavolo automotive, anche allo scopo di far rientrare questo problema. Un altro aspetto importante della manovra di bilancio riguarda le progettazioni: il Comune non si è dotato negli anni scorsi di un portafoglio di progetti e questo sta costituendo un forte limite anche alla possibilità di candidare importanti opere a finanziamento. Basti pensare che il Regolamento Urbanistico, approvato appena pochi mesi fa dall’Amministrazione Valvano, non prevede alcuna costruzione di scuole in un quartiere importante e popoloso come la Bicocca. Anche su questo si sta correndo ai ripari: saranno in particolare attivati alcuni concorsi di progettazione, anche di respiro internazionale, per elevare la qualità delle proposte progettuali e stimolare la crescita del dibattito su aspetti essenziali come la qualità dello spazio pubblico, la rigenerazione urbana, la destinazione o il riuso dei contenitori culturali. Un altro aspetto riguarda l’energia: la corsa dei prezzi e delle bollette ha reso ancora più urgente la necessità di attuare progetti di efficientamento degli edifici pubblici. Sono stati presentati progetti, anche su bandi PNRR, sul teatro Ruggiero II, sul municipio, su alcuni plessi scolastici. Altri ne arriveranno sulla piscina, sul palasport, sul centro Nitti e sul museo civico. Un altro fronte da aprire riguarda la pubblica illuminazione, attraverso contratti di rendimento energetico che devono passare per una manifestazione pubblica di interesse. Da ultimo, le azioni immateriali. Il Comune deve aprirsi a relazioni stabili con una serie di importanti attori istituzionali: è in dirittura d’arrivo un pacchetto di accordi quadro con l’Università, la Direzione Regionale Musei, la Fondazione Nitti, l’IIS Gasparrini, la Diocesi, per citare solo i più importanti, allo scopo di sviluppare insieme iniziative importanti in campo culturale, turistico, sociale. In conclusione, io 2022 va vissuto interamente come un anno di programmazione e, per certi versi, di vera e propria ricostruzione dell’Ente comunale dopo anni molto complessi. Ai cittadini, che legittimamente chiedono soluzioni immediate a problemi anche particolari, dalle buche all’erba, alle lampadine, chiediamo ancora un po’ di pazienza: arriveranno anche queste soluzioni. Non più, però, con il metodo di inseguire l’emergenza continua, bensì con una programmazione ordinata, che nuova dalle questioni fondamentali, personale in primis, e dia soluzioni stabili nel lungo periodo.